lunedì 14 agosto 2017

Dormition ou transfert au ciel de notre Toute-Glorieuse Souveraine l'Enfantrice de Dieu et toujours vierge Marie


 


Dormition ou transfert au ciel de notre Toute-Glorieuse Souveraine l'Enfantrice de Dieu et toujours vierge Marie. (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII des Ménées. Eloges funèbres ou thrènes devant l'épitaphion de la Mère de Dieu traduits en français par le père Denis Guillaume au tome VIII du Supplément aux Ménées. Autres thrènes traduits en français par le père Denis Guillaume au tome XV du Supplément aux Ménées. Acathiste à la dormition de la Mère de Dieu traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XV du Supplément aux Ménées.)

 
 



Troparion — Tone 1

In giving birth you preserved your virginity, / In falling asleep you did not forsake the world, O Theotokos. / You were translated to life, O Mother of Life, / And by your prayers, you deliver our souls from death.

Kontakion — Tone 2

Neither the tomb, nor death could hold the Theotokos, / Who is constant in prayer and our firm hope in her intercessions. / For being the Mother of Life, / She was translated to life by the One who dwelt in her virginal womb.
 
http://oca.org/saints/lives/2015/08/15/102302-the-dormition-of-our-most-holy-lady-the-mother-of-god-and-ever-v

 Λαοὶ προσκιρτήσατε, χείρας κροτοῦντες πιστῶς, καὶ πόθω ἀθροίσθητε, σήμερον χαίροντες, καὶ φαιδρὼς ἀλαλάζοντες, πάντες ἐν εὐφροσυνη, τοῦ Θεοῦ γὰρ ἡ Μήτηρ, μέλλει τῶν ἐπιγείων, πρὸς τὰ ἄνω ἀπαίρειν, ἐνδόξως ἣν ἐν ὕμνοις ἀεί, ὡς Θεοτόκον δοξάζομεν. 
 
O popoli, già oggi tripudiate applaudendo con fede, riunitevi con amore e nella gioia e radiosi acclamate tutti con letizia: perché la Madre di Dio sta per andarsene gloriosamente dalla terra alle regioni superne; lei che con inni sempre glorifichiamo come Madre di Dio.
 

 

 http://www.johnsanidopoulos.com/2011/08/dormition-of-theotokos-resource-page.html

 
 

 



 

 


 


 http://palermortodossideipara.blogspot.it/2015/08/dormitio-virginis-vespro-e-mattutino.html




AI VESPRI
O meraviglia inaudita! La fonte della vita viene posta nella tomba e il sepolcro diventa scala verso il cielo. Rallegrati, o Getzemani, sacro santuario della Madre di Dio! Acclamiamola, fedeli, avendo per corifeo Gabriele: Rallegrati, Piena-di-grazia, il Signore è teco, Lui che accorda al mondo, attraverso te, copiosa misericordia .


Le Potenze, i Troni, i Principati, le Potestà, le Do-minazioni, i Cherubini e i terribili Serafini glorificano la tua dormizione; i figli della terra si rallegrano, or-nati della tua divina gloria. I re si prostrano insieme con gli Arcangeli e gli Angeli e cantano: Rallegrati, Piena-di-grazia, il Signore è teco, Lui che accorda al mondo, attraverso te, copiosa misericordia.


  • Gli apostoli teofori, ad un cenno di Dio sollevati nell'aria su nuvole dai posti dove si trovavano, raggiunto il tuo corpo purissimo, principio di vita, lo baciavano con amore. Le sublimi potenze celesti, giun-te con il loro Signore, piene di timore scortavano il corpo verginale, ricettacolo della divinità; avanzavano al di sopra del mondo e senza essere viste, gridavano alle schiere superiori: 'Ecco che s'avvicina la divina Fanciulla e universale Regina. Alzate le porte e con sovrumana magnificenza accogliete la Madre dell'eter-na luce; grazie a lei, infatti, la salvezza è giunta per tutto il genere umano. Noi non possiamo fissarla e sia-mo impotenti a renderle il dovuto onore: la sua so-vrumana dignità supera tutto ciò che si può concepi-re'. Per questo, o senza macchia Madre di Dio, sempre vivente col Re della vita e Figlio tuo, prega senza posa perché sia custodito e salvato da ogni insidia dell'avversario l'insieme dei tuoi figli, perché noi sia-mo sotto la tua protezione. E noi ti glorifichiamo pub-blicamente per tutti i secoli.

Dalla Litia

Conveniva che coloro che erano stati i testimoni del Verbo e i suoi servitori, vedessero la Dormizione della sua Madre secondo la carne, l'ultimo mistero operato in lei; così sarebbero stati i testimoni non solo dell'Ascensione del Signore, ma anche del transito di colei che l'aveva messo al mondo. Perciò, trasportati da ogni luogo dalla forza divina, raggiunsero Sion ed accompagnarono colei che, superiore ai Cherubini, se ne andava in cielo. Con loro, anche noi prosterniamoci dinanzi a lei, poiché intercede per le nostre anime.


Colei che è più sublime dei cieli, più gloriosa dei Cherubini e più venerabile di ogni creatura e che per la sua eminente purezza è divenuta ricettacolo del-l'Essere eterno, oggi rimette la sua anima tra le mani del Figlio ; e con lei l'universo si riempie di gioia e a noi viene donata copiosa misericordia.

Gli Apostica


Venite, popoli, cantiamo la pura e tutta santa Ver-gine, da cui è ineffabilmente venuto, dopo essersi incarnato, il Verbo del Padre, e diciamole a gran voce: Benedetta tu fra le donne, e beato il seno che ha con-tenuto Cristo. Prega Colui, tra le cui santissime mani hai rimesso l'anima, affinché salvi le nostre anime. R.: Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l'arca della tua santità (Sal. 131, 8).


La gloriosissima tua dormizione, pura e tutta santa Vergine, noi la diciamo beata con la moltitudine degli Angeli in cielo e con il genere umano sulla terra, perché sei divenuta la Madre del Creatore di tutti, Cristo Dio. Non cessare di pregarlo per noi, te ne supplichiamo, noi che in te, dopo Dio, mettiamo la nostra speranza, o Madre di Dio, esaltata nei nostri inni ed ignara di nozze. R.: Il Signore ha giurato a Davide il vero e non ritratterà la sua parola: Il frutto delle tue viscere, io metterò sul tuo trono (Sal. 131, 11).


In questo giorno, popoli, cantiamo a Cristo Dio l'inno davidico. Egli disse: Al re saran condotte le vergini al seguito di lei; le sue vicine saran condotte nella gioia ed esultanza! Poiché colei che è della stir-pe di David e grazie alla quale siamo stati diviniz-zati, viene gloriosamente ed ineffabilmente rimessa nelle mani del suo proprio Figlio e Signore. Inneg-giando a lei quale Madre di Dio, diciamole a gran voce: Salvaci da ogni insidia, noi che ti proclamiamo Theotókos, e libera dai pericoli le nostre anime.


Quando sei trapassata, o Vergine Deipara, a Colui che da te nacque in modo ineffabile, erano presenti Giacomo, fratello del Signore e primo gerarca, Pietro, gloriosissimo Corifeo e capo dei teologi, e tutto il coro divino degli Apostoli. Con inni rivelatori del di-vino, essi cantavano il mistero inaudito e superno dell'economia di Cristo nostro Dio; e seppellendo il tuo corpo, principio della vita e ricettacolo della divi-nità, si rallegravano, o degnissima dei nostri canti. Sopra a loro, le santissime e venerabili Potenze ange-liche si meravigliavano del portento e prosternandosi dicevano l'una all'altra; 'Spalancate le vostre porte ed accogliete colei che ha partorito il Creatore del cielo e della terra; nelle nostre dossologie celebriamo il ve-nerabile e santo corpo che ha contenuto il Signore per noi invisibile'. Perciò, festeggiando anche noi la tua memoria, ti gridiamo, o tutta degna dei nostri canti: Risolleva la forza dei cristiani e salva le nostre anime.

Tropario


Nella maternità hai conservato la verginità e nella dormizione non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio; sei stata trasferita alla Vita essendo madre della Vita e con le tue preghiere liberi dalla morte le nostre anime.


UFFICIATURA DEL MATTINO 
«Spiegaci, o Davide, cos'è la presente festa?». «Colei che io ho cantato – disse –, nel libro dei salmi come figlia di Dio e Vergine, è trasferita alle dimore superne da Cristo, nato da lei miracolosamente; per questo si rallegrano le madri, le figlie, le spose di Cristo, esclamando: Gloria a te che sei trasferita presso il Re del cielo». 
 
Il venerabile coro dei saggi Apostoli fu prodigiosamente riunito per seppellire con onore il tuo corpo immacolato, o Madre di Dio da tutti cantata; con loro inneggiavano le moltitudini di Angeli celebrando con riverenza la tua ascensione; e noi la festeggiamo con fede. 
 
Nella tua maternità, concepisti senza seme umano; nella tua dormizione, la morte è senza corruzione: duplice manifestazione di un'unica meraviglia, o Madre di Dio. Infatti, come ha potuto, colei che non conobbe uomo divenir madre restando vergine?. E come la Madre di Dio, viene avvolta di profumi quasi fosse morta? Perciò assieme all'Angelo le gridiamo: Rallegrati, Piena-di-grazia!

Lettura dall’Evangelo di Luca 1, 39-49, 56.
 
 Quando si avvicinava il trapasso del tuo immacolato corpo, gli Apostoli che circondavano il tuo giaciglio, ti guardavano con timore; alcuni erano colpiti di stupore; Pietro, tra le lacrime, ti diceva: O Vergine, ti vedo semplicemente giacere, tu, la vita di tutti e me ne meraviglio, tu, nella quale ha preso dimora Colui che è la delizia della vita futura. Ma, almeno, o Purissima, prega ardentemente il tuo Figlio e Dio affinché la tua città sia salvata e protetta.
  
Canone di Cosma (VII sec.) 
Ode I
Ornata di gloria divina, la tua gloriosa e sacra memoria, o Vergine, ha riunito nella gioia tutti i fedeli: Maria[1] intona e tutti con cori e tamburelli inneggiano al tuo Unigenito, perché si è coperto di gloria.
 
 Santissima Madre di Dio, salvaci (si ripete ad ogni tropario). 
Le schiere degli abitanti del cielo facevano scorta in Sion al tuo corpo divino; la moltitudine degli Apostoli, o Madre di Dio, improvvisamente riunita dai confini della terra, si trovò presente; con loro glorifichiamo, o Vergine senza macchia, la tua veneranda memoria.
 
 Tu hai conseguito vittoria sulla natura, generando al mondo Dio, o Pura; tuttavia, imitando il tuo Creatore e Figlio, ti sei sottomessa alla natura pur superandola; perciò dopo la morte sorgi per vivere eternamente col tuo Figlio.
 
 Ode III
Sapienza e potenza di Dio, che hai creato e governi tutte le cose, conferma la tua Chiesa, Cristo, e conservala incrollabile, perché tu solo sei il Santo, che si riposa tra i Santi. 
I famosi Apostoli, sapendoti donna mortale, ma anche Madre di Dio in modo superiore alla natura, ti toccavano, o Purissima, con mani tremanti, vedendoti rivestita di gloria quale tabernacolo portatore della divinità.
 
 La giustizia di Dio colpì la mano empia del presuntuoso, Dio custodì l'onore dovuto all'arca spirituale, gloria della divinità, in cui il Verbo prese carne. 
 
Ipakoì
Noi, tutte le generazioni, ti proclamiamo beata, Madre di Dio Vergine: perché in te Cristo Dio nostro, che nulla può contenere, sì è degnato rinchiudersi. Beati siamo anche noi che ti abbiamo come avvocata: giorno e notte preghi per noi e gli scettri del regno sono forti per le tue suppliche. Perciò, inneggiando, ti acclamiamo: Rallegrati, Piena-di-grazia, il Signore è con te!
 
 Ode IV
Le parole e gli oracoli dei Profeti predissero, o Cristo, la tua incarnazione dalla Vergine quale splendore della tua gloria per esser luce delle genti; e l'abisso con esultanza ti dice: Gloria alla tua potenza, o Filantropo!
 
 Guardate popoli e meravigliatevi: il santo monte di Dio, infatti, a tutti visibile s'innalza al di sopra delle dimore celesti; il cielo terrestre si stabilisce nella dimora celeste e incorruttibile.
 
 La tua morte divenne il passaggio verso una vita eterna e migliore, o Pura; da una condizione mortale ti trasporta a una vita veramente divina e senza termine, per contemplare nella gioia il tuo Figlio e Signore, o Tuttapura.
 
 Ode V
Confesserò la bellezza divina ed ineffabile delle tue virtù, o Cristo: tu brillasti nella tua persona come splendore consustanziale della gloria eterna, ed incarnato in un seno verginale ti sei innalzato come sole per quanti erano nell'ombra e nelle tenebre. 
 
Trasportato come su nube, o Vergine, il coro degli Apostoli si riunì in Sion, venendo dalle estremità della terra, per servirti, o Nube leggera, dalla quale il Dio Altissimo irraggiò, Sole di giustizia, su quanti sono nell'ombra e nelle tenebre. 
 
Le lingue ispirate dei teologi, istruite dallo Spirito, cantavano alla Madre di Dio un inno per la partenza, più risonante di tromba: Rallegrati, fonte inesauribile dell'incarnazione di Dio, vita e salvezza dell'universo.
 
 Ode VI
Il fuoco vomitato dal mostro marino nato nel mare profondo è in qualche modo immagine anticipata della sepoltura di tre giorni e Giona l'interpreta; salvato e rimasto intatto come se non fosse stato inghiottito, gridava: Ti sacrificherò con voci di lode, o Signore.
 
Dio, Re universale, ti accorda ciò che oltrepassa la natura: come nella maternità ti ha conservato vergine, così ha conservato, nella tomba, il tuo corpo incorrotto; e ti ha dato la gloria di una divina ascensione, rendendoti onore, come un Figlio a sua madre. 
 
In verità, o Vergine, tuo Figlio ti ha stabilito nel Santo dei Santi come brillante candeliere acceso di fiamma immateriale, come incensiere d'oro pieno di brace divina; come la coppa di manna, la verga [di Aronne] e la tavola scritta da Dio, come arca santa e tavola del pane di vita.
 
 Kontàkion
La tomba e la morte non poterono trattenere la Madre di Dio sempre vigilante nella preghiera, e nella cui intercessione resta ferma speranza. Infatti Colui che abitò un seno sempre vergine ha assunto alla vita colei che è Madre della vita.
 
 Ikos
Fortifica i miei pensieri, o mio Salvatore, affinché osi celebrare il bastione del mondo, la tua Madre senza macchia; stabiliscimi fermamente nella fortezza delle mie parole e proteggimi nei miei pensieri; perché tu esaudisci le domande di coloro che te le fanno con fede. Accordami quindi una lingua, delle espressioni e dei pensieri di cui non debba arrossire; perché ogni dono d'illuminazione è inviato da te, Datore di luce, che hai abitato un seno sempre vergine.
 
 Ode VII
Il divino amore, opponendosi al fuoco e a una violenta collera, cambiava il fuoco in rugiada; deridendo la collera, il canto, ispirato da Dio, dei tre santi, rispondeva nelle fiamme su strumenti musicali: Gloriosissimo Dio dei nostri Padri e nostro, tu sei benedetto.
 
Mosè nella sua collera spezzò le tavole fatte da Dio e scritte dal Santo Spirito; ma il suo Signore, avendo conservata intatta l'integrità di colei che lo mise al mondo, la stabilì ora nelle dimore celesti. Esultando con lei, cantiamo a Cristo: Gloriosissimo Dio dei nostri Padri e nostro, tu sei benedetto.
 
 Al suono dei cembali delle nostre labbra pure, dell’arpa armoniosa dei nostri cuori, della tromba squillante dei nostri pensieri elevati, battendo le nostre mani pie, cantiamo in questo giorno solenne e santo della traslazione della pura Vergine: Gloriosissimo Dio dei nostri Padri e nostro, tu sei benedetto.
 
 Ode VIII
L'Angelo potente di Dio mostrò ai Fanciulli una fiamma che ristorava i santi e consumava gli empi; e fece della Madre di Dio una sorgente di vita che fa sgorgare la vita e la distruzione della morte per quanti cantano: Noi, i redenti, cantiamo l'unico Creatore ed esaltiamolo in tutti i secoli.
 
 Tutta la moltitudine degli Apostoli riuniti in Sion accompagnava con queste parole l'arca divina della santità: Dove vai adesso, tabernacolo del Dio vivente? Non abbandonarci, ma veglia su quanti cantano con fede: Noi, i redenti, cantiamo l'unico Creatore ed esaltiamolo in tutti i secoli.
 
 Andandosene, la Purissima eleva le sue mani – quelle mani che avevano abbracciato il Dio incarnato – e con l'ardore di Madre dice al suo Figlio: Conserva nei secoli coloro che mi hai dato e che ti acclamano: Noi, i redenti, cantiamo l'unico Creatore ed esaltiamolo in tutti i secoli.
 
 Ode IX
Noi, tutte le generazioni, ti magnifichiamo, o sola Madre di Dio!
 Le leggi della natura sono state vinte in te, Vergine pura; la maternità è verginale e la morte pegno di vita. Vergine dopo la generazione e vivente dopo la morte, tu salvi sempre, o Madre di Dio, il tuo retaggio. 
 
Le Potenze angeliche si meravigliavano vedendo in Sion il loro Signore che teneva tra le mani l'anima di una donna, e che, come conviene a un Figlio, diceva a chi l'aveva virginalmente partorito: Vieni, o Veneranda e sii glorificata con il tuo Figlio e Dio.
 
 Il coro degli Apostoli stava attorno al tuo corpo che aveva portato Dio, lo contemplava con timore e cantava con voce melodiosa: Tu che sei partita per il talamo celeste presso il tuo Figlio, o Madre di Dio, salva sempre il tuo retaggio.
 
 Exapostilario
Apostoli qui riuniti dalle estremità del mondo, seppellite il mio corpo al Getzemani, e tu, mio Figlio e Dio, ricevi il mio spirito!
 
 Lodi
La tua gloriosa Dormizione rallegra i cieli, fa esultare le schiere degli Angeli: tutta la terra è nella gioia elevando a te un canto di commiato, o Madre del Signore di ogni cosa, Vergine santissima ignara di nozze e che hai liberato il genere umano dall'ancestrale condanna. 
 
Ad un segno divino i Principi degli Apostoli accorsero dai confini del mondo per seppellirti; e vedendoti elevata da terra verso l'alto, con gioia ripetevano la parola di Gabriele, esclamando: Rallegrati, ricettacolo di tutta la divinità! Rallegrati, tu che sola con la tua maternità hai unito le realtà della terra a quelle del cielo. 
 
O Vergine Madre, Sposa di Dio, avendo tu generato la vita, nella venerata Dormizione ti sei trasferita alla vita immortale, scortata dagli Angeli, Arcangeli e Potenze, dagli Apostoli, dai Profeti e da tutta la creazione, e tuo Figlio ha ricevuto nelle sue mani pure la tua anima immacolata.
 
 Gloria. Ed ora.

Alla tua immortale Dormizione, Genitrice di Dio e Madre della vita, le nubi rapirono nell'aria gli Apostoli: sebbene fossero dispersi per il mondo furono riuniti in un solo coro attorno al tuo corpo purissimo; avendolo seppellito con reverenza ti cantavano le melodiose parole di Gabriele: Rallegrati, Piena-di-grazia, Vergine Madre ignara di nozze; il Signore è con te! Supplica il tuo Figlio e nostro Dio di salvare le nostre anime. 
 
Dopo la Grande Dossologia, si conclude col Tropario della festa: “Nella maternità hai conservato la verginità....” Lo stesso Tropario e il Kontàkion: “La tomba e la morte...” sono ripetuti a ogni Ora dell'ufficio fino al 23 agosto e sono cantati anche alla Liturgia.
 
 Il Vangelo del Mattutino
 



Luca 1,39-49

Maria visita Elisabetta
 
39 Ora in quei giorni Maria si levò e si recò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, 40 ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. 41 E avvenne che, appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le sobbalzò nel grembo, ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, 42 ed esclamò a gran voce, dicendo: «Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo grembo. 43 E perché mi accade questo, che la madre del mio Signore venga a me? 44 Poiché, ecco, appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, il bambino è sobbalzato di gioia nel mio grembo. 45 Ora, beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele da parte del Signore avranno compimento».


Il cantico di Maria
 
46 E Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore, 47 e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore, 48 perché egli ha avuto riguardo alla bassezza della sua serva; poiché ecco, d'ora in poi tutte le generazioni mi proclameranno beata, 49 perché il Potente mi ha fatto cose grandi, e Santo è il suo nome!

Luca 1,56

E Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi, poi se ne tornò a casa sua.


LA LETTURA APOSTOLICA ALLA DIVINA LITURGIA


 Cristo Pantocratore

Filippesi 2,5-11

5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesù, 6 il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l'essere uguale a Dio, 7 ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 e, trovato nell'esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce. 9 Perciò anche Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio delle creature (o cose) celesti, terrestri e sotterranee, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.





AL VANGELO
 


Luca 10,38-42

Marta e Maria
 
38 Ora, mentre essi erano in cammino, avvenne che egli entrò in un villaggio; e una certa donna, di nome Marta, lo ricevette in casa sua. 39 Or ella aveva una sorella che si chiamava Maria, la quale si pose a sedere ai piedi di Gesù, e ascoltava la sua parola. 40 Ma Marta, tutta presa dalle molte faccende, si avvicinò e disse: «Signore, non t'importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma Gesù, rispondendo, le disse: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose; 42 ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Luca 11,27-28

27 Or avvenne che, mentre egli diceva queste cose, una donna della folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e le mammelle che ti hanno allattato». 28 Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che odono la parola di Dio e l'osservano».



Megalinario
Tutte le generazioni Ti proclamano beata e sola Madre di Dio. In Te, Vergine senza macchia, son vinte le leggi della natura! Verginale infatti è stato il tuo parto e la tua morte ha annunziato la vita. Tu, o Madre-di-Dio, rimasta vergine dopo il parto e vivente dopo la morte, salva sempre la tua eredità.
 
Kinonikòn
Prenderò il calice della salvezza, ed invocherò il nome del Signore. Alliluia.

interessante e significativo il sinassario del 15 agosto curato in francese da fratelli e sorelle
che fanno riferimento alla ROCOR e da me consultato ogni giorno
 infatti nel giorno della Grande Festa della Dormizione della Deipara si fa anche memoria di tutta una lunga serie di icone della Madre di Dio e di memorie collegate di per sè alla Dormitio Virginis
 
 L'icône de la Mère de Dieu d'Atskoursk en Géorgie (Ier siècle).
 
 
 L'icône de la Très-Sainte Mère de Dieu "TSILKANSKAÏA" de Khartli en Géorgie (IVème siècle).
 
 
 
 
 
 

Mémoire de la très grande miséricorde que Dieu a manifestée, par l'intercession de notre Souveraine l'Enfantrice de Dieu et Toujours Vierge Marie, en repoussant les impies Sarrasins qui assiégeaient Constantinople (718). 

http://www.johnsanidopoulos.com/2015/08/commemoration-of-miracle-of-theotokos.html
 
 L'icône de la Dormition de la Mère de Dieu de la Laure des Grottes de Kiev (1073). (Autre mémoire le 3 mai.)

L'icône de la Très-Sainte Mère de Dieu de Vladimir de Rostov (Russie XIIème siècle).

L'icône de la Mère de Dieu de Mozdorskaïa, copie de l'icône d'Iviron (XIIIème siècle). (Autre mémoire le jour de la Mi-Pentecôte.)

L'icône de la Mère de Dieu de Gaïénat, qui appartenait autrefois à la sainte reine Thamar (Géorgie, XIIIème siècle).

L'icône de la Mère de Dieu de Tchoukhlom (Russie, XIVème siècle). (Autres mémoires le 28 mai et le 20 juillet.)

L'icône de la Dormition de la Très-Sainte Mère de Dieu de Siémigorod (Russie, XVème siècle).

L'icône de la Dormition de la Très-Sainte Mère de Dieu d'Ovinov (Russie 1425).

L'icône de la Dormition de la Mère de Dieu de la Laure des Grottes de Pskov (Russie 1472).

L'icône de la Dormition de la Mère de Dieu de Bakhtchi-Saray (en fait, de la communauté grecque de Marioupol en Crimée).

L'icône de la Dormition de la Mère de Dieu de Pioukhtistkaïa (Estonie, XVIème siècle).

L'icône de la Mère de Dieu de Sourdiègue (Lituanie 1530).

Saint MACAIRE le Romain, natif de Rome, exilé en Russie pour pouvoir se convertir à l'Orthodoxie, moine à Novgorod, ermite dans les marais de la rivière Lezna, puis premier higoumène du monastère de la Dormition (1550).

L'icône de la Mère de Dieu de Toupitchev (Russie XVIIème siècle). (Autre mémoire le jour du Saint-Esprit.)

L'icône de la Mère de Dieu de Bethléem du village de Metekh en Géorgie (1891).

L'icône de la Très-Sainte Mère de Dieu de Bethléem, vénérée à la cathédrale de Tbilissi en Géorgie.

L'icône de la Très-Sainte Mère de Dieu des Blachernes, vénérée au monastère de Kvabtakhi en Géorgie.


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