martedì 7 gennaio 2020

le icone della Madre di Dio nella tradizione italo greca- dal web mese di Dicembre



«Era l’Altissimo e succhiava il latte di Maria, mentre tutte le creature succhiano le sue benedizioni.

È lui la mammella vivente del soffio della vita.
Hanno succhiato la sua vita i morti e sono tornati in vita.

Aveva dato a Maria il latte come Dio, ne succhiò da lei come uomo.

È venuto alla luce come un infante, ha succhiato il latte e ha gattonato tra i bambini il figlio del Signore delle Potenze»

(san Efrem il Siro)

~ Icona: Madonna del Pilerio, Calabria, Cosenza XII secolo.
~ Παναγία του Πιλέριου. Κοσέντζα της Καλαβρίας. 12ος αιώνας.








+Il 26 Dicembre  Sinassi della Santissima Sovrana nostra, la Madre di Dio Achiropita di Rossano.

+ Tη Κς' του αυτού μηνός, η Σύναξις της Υπεραγίας Δεσποίνης ημών Θεοτόκου, της Αχειροποιήτου εν Ρυσσιάνο της Καλαβρίας.

Rossano, una cittadina in provincia di Cosenza, è orgogliosa di avere un’immagine acheropita (non dipinta da mano umana) della Vergine, dove la devozione per la stessa esiste già dal VI secolo.
L’immagine, che rappresenta una vergine con il bambino, è di stile bizantino ed è datata tra il VI e l’VIII secolo, a seconda delle interpretazioni. Sul lato destro dell’immagine, verticalmente, si può leggere, in lettere greche, la parola ‘Theotokos’, madre di Dio. Si tratta di una vergine intera che regge nel braccio sinistro il bambino che ha la mano destra verso la madre con gesto di benedizione e nella sinistra sostiene un rotolo. La vergine indossa un mantello rosso oscuro che le copre anche il capo.
Gli ultimi studi effettuati sull’immagine rivelano che l’attuale affresco è sovrapposto ad uno più antico.
La tradizione ci riporta al monaco eremita Efraim che viveva in una grotta nei dintorni di Rossano, intorno al 570. Un uomo di sangue reale, il principe Maurizio di Costantinopoli, essendo vittima di una persecuzione politica, scappò per mare ed approdò in Calabria. Incontrò Efraim il quale lo rassicurò e gli disse che doveva ritornare in patria, dove non solo le cose si sarebbero aggiustate, ma che sarebbe anche diventato imperatore. Però gli fece promettere che se la predizione si fosse avverata, avrebbe fatto costruire sul luogo di quella grotta una chiesa dedicata alla madonna, con un’immagine della Vergine. Maurizio lo promise e come pegno gli donò un anello. Quando tornò in patria fu acclamato imperatore ma si dimenticò della promessa. Passato un certo tempo Efraim andò a Costantinopoli con il proposito di restituire l’anello. L’imperatore quando lo vide si ricordò della promessa e così fece allestire una nave con materiali da costruzione e maestranze varie per erigere la chiesa, dando ordine che in essa doveva essere dipinta un’immagine di Maria Vergine. Ma il dipinto fu molto difficile da fare. Infatti tutti gli artisti che ci provavano lavoravano invano, perché quello che dipingevano di giorno, tornando la mattina dopo lo trovavano cancellato. Poi un giorno, un artista che aveva quasi completato l’immagine lasciò durante la notte un discepolo a vigilarla. Questi vide uscire una donna bellissima con un manto splendente che lo persuase ad andarsene. Il mattino dopo videro questa stessa donna dipinta sul fondo della parte interna del tempio.
La prima edificazione del luogo di culto sarebbe datata alla fine del VI secolo anche se quello attuale, la cattedrale, è basicamente del secolo XI con rifacimenti posteriori. La costruzione del muro che accoglie l’immagine risalirebbe ad epoca normanna, secolo XII.









Nativita'. Mosaico bizantino nella chiesa della Martorana a Palermo.







Annunciazione . Affresco bizantino dell XII-XIII secolo. Cripta di San Biagio – San Vito dei Normanni (Br).






https://magazine.leviedeitesori.com/torna-a-risplendere-lantica-madonna-che-fece-piangere-i-fedeli/



Aghiosotirissa (sec XIII).
"Ecco ciò che diceva Giuseppe alla Vergine:
Maria, che è questo fatto che io vedo in te?
Non so che pensare nel mio stupore e la mia mente è sbigottita: Vattene dunque subito via da me segretamente.
Maria, che è questo fatto che io vedo in te?
In luogo di onore, mi hai portato vergogna; in luogo di letizia, tristezza; in luogo di lode, biasimo. Non sopporto piú gli affronti degli uomini; ti avevo ricevuta irreprensibile da parte dei sacerdoti, dal tempio del Signore: ed ora che è ciò che vedo...?"
(Immagine tratta da Cassata Rosario)




Αffresco che rappresenta la Santa Vergine in trono e Santa Lucia. Chiesa rupestre di Santa Lucia, detta dei Giaconelli a Melfi.
~ Ένθρονη Θεοτόκος με την Αγία Λουκία. Τοιχογραφία στην σπηλαιώδη εκκλησία της Αγίας Λουκίας στο Μέλφι της Bασιλικάτας




Chiesa rupestre della Candelora. Massafra, Taranto. Puglia, Italy