lunedì 16 luglio 2018

per mio padre e per mia nonna .-16 Luglio Beata Vergine Maria del Monte Carmelo








La Madre di Dio sotto il titolo Maria SS.ma del Carmelo /a Palermo Chiesa del Carmine Maggiore

tratto dal quotidiano Avvenire 

 il primo profeta d'Israele, Elia (IX sec. a.C.), dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. In quella immagine tutti i mistici cristiani e gli esegeti hanno sempre visto la Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo. Un gruppo di eremiti, «Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo», costruirono una cappella dedicata alla Vergine sul Monte Carmelo.

 http://www.santiebeati.it/dettaglio/28300

questo inno mi è stato trasmesso da mio padre al quale era stato consegnato da suo padre  lungo una catena ininterrotta familiare  di devoti alla Madre di Dio del Carmelo



L'abitino che io porto
è sicuro mio conforto,
e lo stimo mio tesoro più d'argento, gemme e oro. 

Da Voi spero, Gran Signora, ciò che voi diceste allora
a Simone Vostro amato, dando l'abito sacrato.
Prometteste, certamente,
a chi il porta piamente,
esentar da cruda sorte ed in vita e dopo morte. 

Ed il sabato che viene, esentarlo dalle pene
col sovrano Vostro zelo e condurlo poi nel Cielo.
Orsù dunque, Verginella,
Madre, Sposa, tutta bella, me infelice liberate d'ogni male e consolate. 
Aiutatemi nei guai mentre afflitto sono assai,
specialmente, allora, quando il mio fiato sta spirando.

Allora sì datemi aiuto,
d'impetrar l'eterna vita, e sfuggire in tutti i modi di Lucifero le frodi.

Fate allora che io gioiendo e con gli Angeli godendo, canti dolce melodia,
Viva, viva del Carmine Maria.


ed ancora sempre per trasmissione (vogliamo dire Traditio ? ) familiare

https://www.youtube.com/watch?v=pOGCCbbJdiY&t=34s

Dell'aurora tu sorgi più bella









venerdì 29 giugno 2018

La Madre di Dio al 30 Giugno



L'icône de la Mère de Dieu "BALYKINSKAÏA" (1711). 


L'icône de la Mère de Dieu "GORBANIEVSKAÏA" (1786).

lunedì 28 maggio 2018

la Deipara al 29 Maggio





L'icône de la Mère de Dieu "REFUGE DES PECHEURS" ("SPOROUTCHNITSA GRIECHNYKH") à Ordina (province d'Orel) (1843) et à Moscou (1848). (Autre commémoration le 7 mars.) 


domenica 27 maggio 2018

la Deipara al 28 Maggio


 

 https://doxologia.ro/cinstirea-icoanei-maicii-domnului-din-niceea-nicene


L'icône de la Mère de Dieu de Nicée (304).


L'icône de la Mère de Dieu de Galitch ou de Tchoukhlom (Russie 1350).

sabato 5 maggio 2018

La Deipara al 6 Maggio


 

 icône de l'Apparition de la Très Sainte Mère de Dieu et des 2 saints Apôtres Pierre et Jean à saint Serge en compagnie de saint Michée de Radonège

http://luceortodossamarcomannino.blogspot.com/2017/08/san-sergio-di-radonez-e-lapparizione.html

martedì 17 aprile 2018

La Madre di Dio al 18 Aprile

 

 

L'icône de la Mère de Dieu "DE MAXIME" ("MAXIMOVSKAÏA") peinte à Vladimir en 1299. (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome XIII du Supplément aux Ménées.)

lunedì 2 aprile 2018

La Madre di Dio al 3 Aprile




L'icône de la Mère de Dieu "DE L'IMMARCESCIBLE FLEUR" ("NIEOUVIADAEMYI TSVIET"). (Acathiste traduit en français par le père Denis Guillaume au tome IV du Supplément aux Ménées.)

http://oca.org/saints/lives/2014/04/03/100983-icon-of-the-mother-of-god-ldquothe-unfading-bloomrdquo 

 https://doxologia.ro/cinstirea-icoanei-maicii-domnului-floarea-nepieritoare

sabato 27 gennaio 2018

venerdì 12 gennaio 2018

13 gennaio la Madre di Dio mesoipapantissa,/ Mesopanditissa a Creta e a Venezia

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgji9cKh17tI1kzODYpyM-sYouoPi0K1h39iJ5IyxKqYmhLE1PEHhyp_JYSovpG_HxjJ7unAFZmVfFtajJqQJ_YOEjJZbDC_43q4oCJZOC17mgAn9nrMqazOtYkQcL8BZHrKhkDImFofWp/s1600/Immagine1.jpg
I Veneziani giunti a Creta nel XIII secolo per colonizzare l'isola abbracciarono il culto del patrono locale, S. Tito, e di un'icona miracolosa della Vergine attribuita a San Luca, la Vergine Mesopanditissa, tanto che quando Creta cadde nelle mani degli Ottomani nel 1669, le reliquie di san Tito e l'icona furono portate a Venezia. L'icona risale al XIII secolo: i Candioti la chiamavano Madonna di San Tito, perché ritenevano che fosse stata donata al loro primo vescovo, o anche Mesopanditissa (in origine Meso-Ipapantissa) ad indicare il giorno in cui veniva festeggiata che cadeva a metà del periodo tra il Natale e la Presentazione del Signore, chiamata dai Greci festa dell'Ipapandì, cioè festa dell'incontro con Cristo. Il 21 novembre del 1670 questa icona venne collocata sull’altare maggiore del Santuario della Madonna della Salute in voto per la cessazione della peste del 1630 e divenne, insieme alla icona della Nicopeia in S. Marco, l’immagine patrona della Serenissima. Ancora oggi nella stessa data i veneziani continuano a renderle omaggio.
 
 
Da più di tre secoli i pellegrini che giungono alla Basilica della Salute venerano l’immagine della Madonna posta al centro dell’altare maggiore. Essa è giunta dall’isola di Candia il 26 febbraio 1670 portata dal doge Morosini. Il 21 novembre dello stesso anno essa venne collocata nelle nicchia dell’altare. I candiotti la chiamavano Madonna di san Tito, perché ritenevano che fosse stata dipinta da san Luca che poi l’avrebbe donata al loro primo vescovo. Veniva chiamata anche Mesopanditissa che significa mediatrice di pace perché dinanzi alla sua immagine i veneziani e i candiotti, nel 1264, avevano posti fine alla guerra che li aveva visti coinvolti per un sessantennio. Il suo appellativo forse deriva anche dal giorno in cui essa veniva festeggiata, giorno che cadeva a metà tra il Natale e la Presentazione del Signore, chiamata dai greci festa dell’Ipapante cioè festa dell’incontro con Cristo. Con Maria, la “Ipapantissa”, ci si incontrava prima, per essere poi guidati da Lei a incontrarsi con Cristo.

A Venezia tale immagine della Vergine viene chiamata Madonna della Salute perché da lei i veneziani riconobbero di aver ricevuto in dono la salute nella guarigione dalla peste e la salvezza che solo il Salvatore, figlio suo, è capace di elargire. Così ricorda anche l’iscrizione incisa nel tondo al centro della Basilica: “Unde origo inde salus”-da Maria nacque Venezia, da Maria venne la salvezza.

L’icona della Mesopanditissa conquista per il suo volto ombrato e dolce che come Madre accoglie i suoi figli fedeli alla sua presenza. Essa tiene in braccio il Figlio di Dio e lo porge all’umanità pellegrina. La Madre dona il Figlio, il Salvatore e colui che offre la salvezza. Il Bambino Gesù tiene in una mano il rotolo della Rivelazione e con l’altra benedice: egli è il Verbo, la Parola di Dio che è fonte di benedizione per quanti con fede lo accolgono.
 
 
 
 
 http://www.johnsanidopoulos.com/2014/01/synaxis-of-panagia-mesopanditissa-of.html