L'icône
de la Mère de Dieu "CAUTION DES PECHEURS" ("SPOROUTCHNITSA GRIECHNYKH")
à Ordina (province d'Orel) (1843) et à Moscou (1848) (autre fête le 29
mai). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome
III du Supplément aux Ménées. Acathiste traduit en français par le père
Denis Guillaume au tome XIII du Supplément aux Ménées.)
The
Icon of the Mother of God "Surety of Sinners" is known by this name
because of the inscription on the icon: "I am the Surety of sinners for
My Son Who has entrusted Me to hear them, and those who bring Me the joy
of hearing them will receive eternal joy through Me." The Mother of God
embraces Her Child, Who holds Her right hand with both His hands so
that Her thumb is in His right hand, and Her small finger in His left
hand. This is the gesture of one who gives surety for another.
Although
we do not know when or by whom the icon was originally painted, it is
believed that the basis of the icon is to be found in the Akathist to
the Protection of the Most Holy Theotokos: "Rejoice, You Who offer Your
hands in surety for us to God."
This icon was first glorified by
miracles at the St Nicholas Odrino men's monastery of the former Orlov
gubernia in the mid-nineteenth century (The "Assuage My Sorrows Icon"
commemorated on October 9 is also from this monastery). The "Surety of
Sinners" icon of the Mother of God was in an old chapel beyond the
monastery gates, and stood between two other ancient icons. Because it
was so faded and covered with dust, it was impossible to read the
inscription.
In 1843 it was revealed to many of the people in
dreams that the icon was endowed with miraculous power. They solemnly
brought the icon into the church. Believers began to flock to it to pray
for the healing of their sorrows and sicknesses. The first to receive
healing was a crippled child, whose mother prayed fervently before the
icon in 1844. The icon was glorified during a cholera epidemic, when
many people fell deathly ill, and were restored to health after praying
before the icon.
A large stone church with three altars was built at the monastery in honor of the
wonderworking icon.
The "Surety of Sinners" Icon is also commemorated on May 29 and on Thursday of the week of All Saints.
L'icona "L'aiuto dei peccatori" per molto tempo fu appesa dietro la porta di una cappella del monastero di Odrinschi nella diocesi della città di Orlov. Non godeva di molta attenzione così che col tempo divenne così scura che non si poteva nemmeno leggerne le parole scritte. Nel 1844 il primo miracolo, il mercante Pociepin pregò davanti all'icona per suo figlio e questi subito guarì. Dopo questo la preghiera davanti all'icona portò molti altri miracoli. Così l'immagine fu spostata dalla cappella alla chiesa del monastero. Dopo qualche tempo nel governatorato di Orlov si diffuse il colera, molti sia malati che sani, venivano a pregare la Vergine Santa davanti all'icona e nonostante il colera sia molto contagioso, nessuno di quest'ultimi usciva contagiato. I cittadini vollero portare l'icona per la città, e appena lo fecero il colera scomparve dall'Orlov.
Dopo i primi miracoli venne eseguita una copia dell'icona miracolosa e portata a Mosca nella chiesa di S. Nicola a Chamovnichi. Anche questa icona fece molti miracoli: il primo nell'anno 1848 quando dall'icona si sprigionò una luce che permetteva di vedere anche nella notte e dall'icona scendeva mirra.
L'icona "L'aiuto dei peccatori" per molto tempo fu appesa dietro la porta di una cappella del monastero di Odrinschi nella diocesi della città di Orlov. Non godeva di molta attenzione così che col tempo divenne così scura che non si poteva nemmeno leggerne le parole scritte. Nel 1844 il primo miracolo, il mercante Pociepin pregò davanti all'icona per suo figlio e questi subito guarì. Dopo questo la preghiera davanti all'icona portò molti altri miracoli. Così l'immagine fu spostata dalla cappella alla chiesa del monastero. Dopo qualche tempo nel governatorato di Orlov si diffuse il colera, molti sia malati che sani, venivano a pregare la Vergine Santa davanti all'icona e nonostante il colera sia molto contagioso, nessuno di quest'ultimi usciva contagiato. I cittadini vollero portare l'icona per la città, e appena lo fecero il colera scomparve dall'Orlov.
Dopo i primi miracoli venne eseguita una copia dell'icona miracolosa e portata a Mosca nella chiesa di S. Nicola a Chamovnichi. Anche questa icona fece molti miracoli: il primo nell'anno 1848 quando dall'icona si sprigionò una luce che permetteva di vedere anche nella notte e dall'icona scendeva mirra.
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